Me lo ricordo come fosse ieri. Non avevo nemmeno una connessione internet, ma scrissi a mano una breve lettera a un amico. La fotografai, e gliela inviai tramite WhatsApp. Il risultato, fu la sua risposta; una lettera aperta pubblicata su una rivista online, che oggi trova addirittura casa in un libro: Assist, rovesciate e autogol. La letteratura presa a calci, edito da Fara Editore. L’amico in questione si chiama Andrea Temporelli. Lui, di fatto, scrive sotto falso nome. Ma quando deve dirti come la pensa, non le manda mai a dire. Il libro consta di una raccolta di saggi e interventi brevi. Parla di letteratura e poesia. Il libro è uno sprone ad ogni talento ‒ il tuo, il mio… ‒ che dovrà arrangiarsi in mezzo a mille bocche di lupo. Ci sarebbe molto da dire, al riguardo. E quindi, assurdamente, non ne parlerò. Invito piuttosto all’acquisto e alla lettura personale. Ciò che mi colpisce, oltre alla lusinga di una lettera aperta ma al tempo stesso personale, è la dedica che conservo nel cuore. La conserverò proprio lì, difatti; e non in un diario, in un libro o in un portafoglio. Una dedica, insomma, che rivela chi siamo, per sempre: bisognosi di compagnia, di ascolto e sfogo reciproco; bisognosi di una stretta di mano, del rinnovarsi dell’incontro; mendicanti, in fin dei conti, di un’amicizia vera. Giorgio Anelli