Esiste una Luce in Primavera
non presente nell'anno
in qualsiasi altro periodo -
quando Marzo è appena arrivato
un colore si distingue là fuori
sui campi solitari
che la Scienza non può cogliere
ma l'Umana Natura sentire.
Aspetta sul prato,
ti mostra l'Albero più lontano
sul più lontano pendio che conosci
quasi ti parla.
Poi quando gli Orizzonti compaiono
o i Meriggi replicano lontani
senza formula di suono
passa e noi restiamo -
un senso di perdita
intacca la nostra Gioia
come se un commercio d'un tratto s'insinuasse
in un Sacramento -
A Light exists in Spring
Not present on the Year
At any other period -
When March is scarcely here
A Color stands abroad
On Solitary Fields
That Science cannot overtake
But Human Nature feels.
It waits upon the Lawn,
It shows the furthest Tree
Upon the furthest Slope you know
It almost speaks to you.
Then as Horizons step
Or Noons report away
Without the Formula of sound
It passes and we stay -
A quality of loss
Affecting our Content
As Trade had suddenly encroached
Upon a Sacrament -
J812 (1864) / F962 (1865)
Una delle qualità più folgoranti della poesia di Emily è la capacità di dire l'indicibile e di rendere manifesto ciò che passa inosservato ai più ma che colpisce, invece, l'animo sensibile.
Giuseppe Ierolli commenta così:"Il settimo e ottavo verso hanno valenza che va al di là del soggetto della poesia: potrebbero essere usati per tutte quelle cose che sentiamo dentro di noi e non riusciamo a definire esattamente, con i soli strumenti della concretezza."
Ed io sono d'accordo.
Tutti noi avvertiamo i piccoli cambiamenti della Primavera ma non ci facciamo mai davvero caso, l'aria si fa più limpida e il canto degli uccelli più nitido, una luce diversa ci accompagna dall'alba fino al tramonto quando improvvisamente ogni cosa si richiude in sé stessa. E un senso di smarrimento ci coglie quando arrivano i pomeriggi assolati perché quella luce così nuova, così pura e foriera di bellezza è irrimediabilmente persa.
Traduzione e commento di Valentina Meloni