Giorgio Anelli

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La nicchia - numero 65 - "per me sola innalza un canto"

2024-11-13 19:27

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Rivista letteraria, Valentina Meloni,

La nicchia - numero 65 - "per me sola innalza un canto"

Immensa Emily Dickinson

I have a Bird in spring
Which for myself doth sing –
The spring decoys.
And as the summer nears –
And as the Rose appears,
Robin is gone.

Yet do I not repine
Knowing that Bird of mine
Though flown –
Learneth beyond the sea
Melody new for me
And will return.

Fast in a safer hand
Held in a truer Land
Are mine –
And though they now depart,
Tell I my doubting heart
They're thine.

In a serener Bright,
In a more golden light
I see
Each little doubt and fear,
Each little discord here
Removed.

Then will I not repine,
Knowing that Bird of mine
Though flown
Shall in a distant tree
Bright melody for me
Return.


Emily Dickinson
J5 (1854) / F4 (1854)   nella variante pubblicata da Giuseppe Ierolli,
The Complete Poems


In primavera un uccello arriva
e per me sola innalza un canto —
Primavera chiama.
E non appena l'estate è vicina —
e la Rosa appare
Pettirosso se ne va.

Eppure non mi lamento
pur sapendo le sue ali
esser volate altrove —
di là dal mare apprende
melodie che non conosco
e so che tornerà.

Fermi in più sicura mano
tenuti in più fidata terra
sono i miei –
e se anche ora partissero,
direi al mio cuore incredulo
sono tuoi.

In più serafico lucore,
in più aurea lucentezza
scopro
ogni minimo dubbio ogni timore
o minima disarmonia adesso
esser lontana.

Dunque non mi lagnerò
sapendo l’uccello mio
esser volato altrove —
forse da un albero lontano
splendenti melodie per me
riporterà.


Tutti i più grandi poeti hanno trattato il tema della separazione che per Lord Byron è dolorosa persino nella sua prospettiva del ritorno:

"Se dovessi incontrarti di nuovo
dopo lunghi anni,
Come dovrei salutarti? -
Con silenzio e lacrime."


Margherita Guidacci invece scrive della separazione amorosa nello stare accanto negato:

"È come una mancanza di respiro
e un senso di morire
quando mi stringe improvviso
il desiderio di te tanto lontano..."


Per il poeta polacco Adam Zagajewski è perfino il sonno motivo di separazione

"... E noi? Non ci saranno elegie, né sonetti sulla separazione,
non ci dividerà lo schermo dei versi,
non si porrà fra noi una metafora riuscita,
l’unica separazione che ora ci minaccia è il sonno,
il profondo antro del sonno la cui soglia varchiamo separati,
– e devo sempre ricordare che la tua mano,
stretta nella mia, è fatta di sogni."


Per la nostra Emily invece la separazione sembra qualcosa di momentaneo ma ineluttabile perchè facente parte dei cicli della natura. Ecco che la grande madre natura viene in suo soccorso anche stavolta portando un sentimento di speranza nel continuo avvicendarsi dei cicli naturali descritti nella prima strofa.
Centro delle ultime strofe è, infatti, la conclusione che seppure una separazione è ineluttabile la consolazione del ritorno con tutto ciò che comporta (magari il racconto dei viaggi e di nuovi incontri) è sempre presente e mitiga il dolore causato da una partenza improvvisa o da una lunga separazione. La metafora del Pettirosso amico si ripresenta anche in questa bellissima poesia in cui si mescolano il dolore per la lontananza e l'estrema consapevolezza di una forte amicizia che non teme allontanamenti.

La traduzione e il commento sono di Valentina Meloni




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