La nicchia - numero 24 - Guardami, sono un cristallo

Guardami, sono un cristallo. Eccomi! Non assomiglio a nessuno, eppure mi scheggio, mi rompo come un giocattolo. Sono fragile, da trattare con cura: disadattato persino all’esilio. Esplodo in mille schegge con facilità.

Ascoltami!, ti scrivo dal candore della notte. Ti dico, ti parlo proprio perché sono poeta.

Lo confesso, me ne hanno fatte di tutti i colori: mi hanno chiesto copie dei miei libri promettendo false recensioni su quotidiani solo per il gusto di possederle a costo zero; mi hanno mentito spudoratamente, facendomi credere che ciò che volevo tradurre fosse sotto diritto d’autore, e invece non era vero; mi hanno rubato un sacco d’idee e progetti, questo almeno significa che ho una buona creatività. Addirittura mi hanno fatto pubblicare un libro senza contratto!... Che matto! Che matto! 

Forse sono stato un po’ sprovveduto, ma non ho mai perso la mia libertà, la mia dignità.

Sono un cristallo, abbaglio di giorno, luccico nella notte!

Così forse un giorno mi vedrai cavalcare il fuoco, e tu ‒ che nascosto nel silenzio omertoso mi leggi ‒ non potrai mai impedirmi di coltivare il mio fiorente giardino.


Giorgio Anelli