La nicchia - numero 5 - Editoriale: Un chiarimento: in risposta all’amico-poeta-attore-regista Franco Acquaviva

È vero!,

una rivista è una rivista. E qual è il progetto che ci sta dietro? Deve poi avere uno statuto, una redazione di persone e una dichiarazione d’intenti. La serietà, soprattutto, di uno sguardo critico sul mondo e sui poeti che ne azzardano il canto.

Non tanto tempo fa, Franco mi ha messo la pulce nell’orecchio, il pungolo, l’imbarazzo di non saper cosa rispondergli e controbattere.

Ebbene, ho fondato “La nicchiaˮ, una rivista che non è rivista!

Ieri è venuto a trovarmi un altro amico, Andrea Temporelli (che poi non esiste, a suo dire: Temporelli non esiste, non esiste: mi sussurrava ‒ Certo: quel che conta è l’opera, lo ripeteremo all’inverosimile ‒ ma non usciamo dal seminato…).

Nella stanza-studio ieri sera ‒ tra l’altro, fra i mille argomenti ‒ parlavo proprio con Temporelli della serietà di una rivista.

E quindi è giusto che io ritorni sui miei passi, ma senza fare un mea culpa. La rivista diventerà una rubrica all’interno del mio blog; una rubrica alla quale però lascerò l’appellativo di Nicchia e di rivista, con sfrontatezza. Un vestito della domenica lo deve pur avere, insomma!

Continueremo quindi con gli articoli sulla poesia e sulla letteratura, non ci fermeremo.

Soltanto, è giusto dare i nomi veri alle cose.

Non ho la forza di imbastire una rivista tout court, né di creare una redazione, né tanto meno di formalizzare uno statuto.

Eppure, proseguiamo, forza! Per chi ne ha voglia: La nicchia è e rimane una rubrica da collezione. Chi vuole potrà stamparne gli articoli all’interno del mio blog. E chi vorrà, soprattutto, avrà uno spazio dove poter esprimere quella bellezza che soprattutto la poesia porta all’interno di ogni luogo, in ogni tempo che ci è dato da vivere.

Giorgio Anelli