Simone Cattaneo

Ieri il lago a Verbania ha conservato tutta la sua irruenza. Vederlo comparire selvaggio, scendendo a piedi da una via, mi ha infiammato nuovamente il cuore. C'è qualcosa di incivile, efferato, quasi feroce nel guardarlo all'improvviso il lago Maggiore. Per lo meno, si ha il coraggio di guardarlo in faccia, mentre lottava tenacemente contro un caldo estremamente torrido.

Da lì, poi mi sono spostato ad Arona. Ma non per cercare sollievo dalla canicola micidiale che in queste settimane ci attanaglia fino allo sfinimento o all'urlo. Semmai ‒ e per fortuna ‒ per incontrare un altro poeta amico. Amico caro anche di Simone Cattaneo.

Ci si vede saltuariamente, noi due, da quelle parti. Sta di fatto, che i laghi sono luoghi di poeti, zone privilegiate, anfratti e nascondigli immersi tra le masse.

Com'è come non è, l'amico mi porge due copie di Peace & love, regalandomele. Ed io vorrei girare il regalo a voi, lettori che eventualmente foste veramente interessati a leggere l'opera omnia di un grande poeta contemporaneo, scomparso prematuramente; ma che ha sempre avuto il coraggio di essere se stesso fino in fondo, senza vendersi o svendersi ad alcuno, o ad alcun gruppo o consorteria letteraria.

Si è poeti e scrittori ‒ non v'è dubbio! ‒ per essere se stessi fino al midollo.

Si scrive appunto per noi stessi, infuocando il mondo, senza compromessi.

Chi volesse una copia gratuita del libro nero di Simone Cattaneo, faccia un cenno, alzi la mano. L'occasione è unica e ghiotta.

Altrimenti lascerò fare al destino. Quando mi sarà dato incontrare qualcuno per le strade della vita, forse quello sarà il vero momento di parlare nuovamente e per davvero di “poesie come pugni nello stomaco”.

 

Giorgio Anelli