Si scrive per dissipare un destino

Si scrive a volte (per qualcosa o a qualcuno) per dissipare un destino; per veder riflesso il proprio amore nello specchio degli occhi dell'altro. Ma spesso ciò non basta. Non basta confidarsi e affidarsi.

Accade dunque, a volte, che la presenza di una musa sia per il poeta ombra fondamentale della sua stessa vita. Battito di un cuore che altrimenti non potrebbe risuonare come un tamburo impazzito d'amore, nell'orrido più splendente che la natura ci abbia donato e concesso di vedere.

Succede quindi, in letteratura, più che saltuariamente, l'impensabile. E quando per davvero succede, tutto nuovamente si rinnova dalla cenere.

Così, con una lettera di fuoco e fiamme, che mai verrà resa pubblica (per lo meno, fino a quando io resterò in vita, se non oltre ‒ tramite uno scritto che attesti la validità della mia decisione), la mia amata musa stravolge le carte in tavola, e per via di un Equivoco, rimette tutto in gioco.

Il fatto è sconvolgente, quanto interessante. Di quelli che solo i grandi scrittori poterono mettere in pratica, o, quanto meno, affidarlo al pensiero, se non all'azione, di un amico fidato.

Si è predestinati, nello scrivere, a mantenere vivo un fuoco oramai raro e prezioso. Ma si è davvero scelti da un assoluto istinto nell'estinguere quelle stesse lettere d'amore, bruciandole, o cancellandole definitivamente con due click.

Sono state liberate delle lettere. Ne esisterà ancora traccia?

L'atto d'amore della mia musa si è compiuto stanotte. Un atto forte, sconvolgente, di quelli sacri oltre la verità. Per colpa, o grazie, a un Equivoco svelato, nascerà un romanzo.

Ed ecco l'annuncio: dopo Lettera da Noversch, ho iniziato a scrivere una nuova storia. La seconda di quella che diventerà, spero, una trilogia.

Che il fuoco quindi, oltre a forti brividi e scosse, sia propizio. Che dalla cenere ancora calda, nascano parole nuove. Che grazie all'amore viscerale e straordinario di una musa, il poeta possa legarsi sempre più a lei, da qui all'eternità.

 

Giorgio Anelli